di Cesare Sacchetti
Quando nel 2013, Roma e il mondo furono sconvolte dalla notizia delle dimissioni di papa Benedetto XVI si pensò ad uno di quegli eventi di natura apocalittica.
Uno di quegli eventi così rari nella storia della Chiesa Cattolica da far prevenire una sorta di inevitabile introduzione ai tempi ultimi annunciati dalle Sacre Scritture.
L’ultima volta che qualcosa del genere ebbe luogo fu molto tempo addietro, nel 1294 ai tempi di Celestino V, che secondo qualche esegeta della Divina Commedia sarebbe l’anima dannata che “per viltà fece il gran rifiuto” e che fu per questo rinchiusa nei gironi infernali degli ignavi del Canto III, laddove ci sono coloro che non si schierano né con il bene né con il male e che sono in odio a tutti.
Quando quel 13 marzo del 2013, Jorge Mario Bergoglio si affacciò sul balcone della basilica di San Pietro annunciando di essere venuto “dalla fine del mondo” in riferimento alle sue origini argentine, molti ebbero la sensazione di trovarsi ad un evento che, nel bene e nel male, avrebbe segnato per sempre la storia della Chiesa.
Le dimissioni di Ratzinger erano state accompagnate da forti pressioni degli ambienti dell’anglosfera e della massoneria perché il suo pontificato veniva giudicato troppo morbido e titubante nel perseguire l’agenda del Nuovo Ordine Mondiale.
Alcuni apologeti del papa tedesco ancora oggi rimpiangono la sua figura considerandola una sorta di katechon, ovvero quella forza spirituale che impediva la venuta e il manifestarsi dell’Anticristo, colui che nella tradizione delle Sacre Scritture sarà un giorno la Bestia che governerà il mondo sopra un impero del male fondato sulla religione luciferiana che perseguiterà i cristiani in ogni angolo del pianeta.
A nostro avviso, Ratzinger non fu nulla del genere perché la sua biografia smentisce del tutto la sua immagine, falsa, di vescovo in opposizione alla deriva modernista che affligge la Chiesa e il mondo Occidentale.
È senz’altro vero che Benedetto XVI condannò severamente il relativismo filosofico che ha precipitato l’Europa cristiana nel vuoto di valori che è il liberalismo, ma è altrettanto vero che Ratzinger non condannò mai la causa prima che consegnò la Chiesa e l’Europa allo stato di declino attuale.
Il Concilio Vaticano II: la nascita della Chiesa modernista
E la causa prima in questione non è altro che il Concilio Vaticano II. Quando la Chiesa entrò nella fase conciliare si edificò difatti un’altra religione.
Alcuni grandi cardinali e vescovi fedeli al vero magistero cattolico, quali i rimpianti Cardinal Alfredo Ottaviani e l’arcivescovo Marcel Lefebvre, intuirono immediatamente che quella che stava nascendo nel concilio era una Chiesa di stampo secolare ed ecumenico.
Una Chiesa che difatti rifiuta il suo primato di custode della Verità trasmessagli da Cristo e che stabilisce che la salvezza si può ottenere anche attraverso la fede in altre religioni.
La secolarizzazione che già dominava le istituzioni civili dai tempi della comparsa della filosofia illuminista iniziò ad essere il processo storico che ha governato anche la Santa Sede negli ultimi 60 anni.
Il fumo dell’apostasia iniziò a invadere le stanze del Vaticano che si trovava sotto assedio da forze massoniche già da diversi decenni.
Quando la militante comunista americana, e successivamente convertitasi al cattolicesimo, Bella Dodd, rivelò negli anni 50 che già dagli anni 30 in poi era in corso un’infiltrazione della Chiesa da parte dei più suoi feroci nemici comunisti e massoni, si iniziò a cogliere la portata del problema.
Il Concilio si potrebbe definire in questo senso come l’esternazione di una metastasi che già da tempo era penetrata nelle viscere della Chiesa.
E il pontefice che inaugurò quella stagione di “modernità” nella Chiesa fu, non a caso, quell’Angelo Roncalli, appartenente secondo diverse fonti alquanto attendibili, alla massoneria del Grande Oriente di Francia.
Sul soglio di Pietro dunque già nel lontano 1958 si era seduto qualcuno che aveva come missione non quella di salvaguardare la Chiesa Cattolica e la Verità delle Scritture, ma piuttosto quella di far entrare la Chiesa nel mondo liberal-progressista che stava nascendo e che vide nel Vaticano un suo potente alleato piuttosto che un suo fiero oppositore com’era stato in passato.
La stagione di San Pio X nel quale il pontefice individuava ed espelleva i modernisti nascosti in seno alla Chiesa era purtroppo già lontana.
Joseph Ratzinger in quegli anni, così come in quelli successivi, era molto lontano dal denunciare l’infezione liberal-progressista penetrata dentro la Chiesa ma invece svolse il fondamentale ruolo di regista nel far passare il Concilio e a questo proposito non sembra esserci apparentemente nessun dissidio tra gli storici della Chiesa.
Senza il decisivo contributo di Ratzinger, il Concilio Vaticano II non avrebbe mai visto probabilmente la luce del giorno e quindi identificare il papa “emerito” in un nemico della modernità appare una insanabile contraddizione smentita dalla sua storia passata e recente.
Non aiutò nemmeno la sua rinuncia papale alla causa della Chiesa dal momento che le massonerie riuscirono a mettere sul soglio di Pietro un interprete dello spirito del mondialismo ancora più agguerrito e inferocito nei confronti del cattolicesimo degli altri papi post-conciliari.
Bergoglio: il “pontefice” dell’assalto finale alla Chiesa
Bergoglio fu scelto per una ragione molto precisa. I poteri del Nuovo Ordine Mondiale avevano bisogno di dare l’accelerazione definitiva alla loro avanzata e ciò non poteva manifestarsi senza fare in modo che la Chiesa Cattolica si fondesse del tutto con la religione umanista e secolare del mondialismo.
La corrispondenza di John Podesta, fidato collaboratore di Hillary Clinton, è lì a dimostrare come determinati ambienti dell’anglosfera fossero già al lavoro per preparare una rivoluzione colorata in Vaticano.
Il pontificato di Bergoglio nasce dunque strettamente in tale ottica e tutto quello che abbiamo visto in questi dieci anni di Francesco sono appunto la diretta conseguenza dell’intenzione di abbattere la Chiesa di Cristo.
Le varie esternazioni blasfeme pronunciate contro Cristo, definito “scemo” da Bergoglio, gli inginocchiamenti di fronte alla falsa divinità pagana del pachamama, il chiamare i massoni “cari fratelli”, ed esprimere apprezzamenti pubblici per abortisti e atei quali Emma Bonino, Marco Pannella ed Eugenio Scalfari non sono altro che parte di un assalto alla Chiesa da parte dei suoi nemici.
Quello che vediamo in questi giorni con il sinodo inaugurato dal papa gesuita sembra essere una escalation di questo assalto ancora più feroce, e soprattutto più scomposto, dei precedenti.
Bergoglio giunge a parlare di benedizione delle coppie omosessuali e nel documento da lui scritto in questi giorni non si parla di salvezza delle anime ma della temperatura della Terra in omaggio alla falsa dottrina ambientalista del club di Davos e del club di Roma che non mirano altro che ad una riduzione della popolazione mondiale attraverso la diffusione di tali menzogne di stampo malthusiano.
A colpire negli ultimi tempi è stata in particolare la improvvisa fretta dimostrata da Francesco quando ha iniziato a rilasciare queste dichiarazioni apertamente eretiche e soprattutto la smania ancora più ardente nel voler tentare di sfregiare definitivamente la Chiesa.
Una fretta che sembra lasciar trapelare un nemmeno troppo celato nervosismo. Bergoglio infatti appare frenetico nei suoi viaggi e nelle sue visite ultimamente e sembra intento a cercare delle sponde di vario tipo per assestare una sorta di colpo di grazia al Vaticano.
Questo lo ha portato ad incontrare in una sede inedita, a Marsiglia, il presidente francese Macron che lo ha snobbato facendogli fare anticamera come un sottoposto qualsiasi disconoscendogli gli onori riservati generalmente ad un pontefice.
Forse Macron non era troppo felice della visita di Bergoglio che sembra ancora non volere arrendersi all’evidenza del disegno mondialista divenuto ormai inattuabile.
Sono lontani infatti i tempi in cui il disegno del governo mondiale marciava inarrestato. La farsa pandemica che avrebbe dovuto aprire le porte a quel mondo voluto dalle logge nel quale ci sarebbe stata una spietata dittatura della Repubblica universale di Davos si è rivelata, in questo senso, un fallimento.
La finestra di opportunità si è chiusa, e il riordino generale desiderato da questi poteri non c’è stato. Si è messo in moto invece un meccanismo contrario che sta portando ad un declino irreversibile del globalismo e delle sue istituzioni.
Negli ultimi due anni i cambiamenti in questa direzione sono stati indubbiamente straordinari. Il dominio militare della NATO è difatti tramontato attraverso l’operazione militare russa in Ucraina che si è rilevata un successo enorme per Mosca e un fallimento fragoroso invece per il blocco Euro-Atlantico.
Il dollaro, il perno monetario della finanza internazionale che ha usato questa valuta come arma per punire gli Stati indisciplinati, sta perdendo il suo status di valuta di riserva globale e tale processo diventa ogni giorno sempre più inarrestabile.
L’impalcatura tutta sulla quale il globalismo aveva costruito la sua forza si sta quindi sgretolando e il mondo ha preso decisamente una direzione diversa.
La Chiesa Cattolica più vicina alla sua restaurazione?
A questi poteri resta ancora l’occupazione della Santa Sede ma anche tale status quo non sembra destinato a durare ancora a lungo.
Le posizioni eretiche di Bergoglio hanno suscitato proteste da parte di diversi cardinali e altri vescovi iniziano ad invocare apertamente l’annullamento del pontificato di Francesco.
L’elezione del pontefice, secondo una scuola di pensiero del diritto canonico, potrebbe essere dichiarata nulla in quanto non regolare dal momento che è stata preparata a tavolino ben prima del conclave che ha dichiarato papa l’ex arcivescovo di Buenos Aires.
Se questa scuola di pensiero dovesse avere ragione si aprirebbe la porta prossimamente alla possibilità di annullare d’ufficio ogni atto emesso da Bergoglio negli anni del suo pontificato, incluse le nomine cardinalizie.
Secondo alcuni fonti molto vicine agli ambienti vaticani, alcuni esperti di diritto canonico starebbero già studiando una soluzione di questo tipo.
A parte questo, è fuori di dubbio che questa sia una fase davvero delicata per la storia della Chiesa e conseguentemente del mondo intero.
Se attingiamo alle profezie mariane del secolo scorso quali quelle di Fatima, Garabandal e Akita per provare a interpretare gli eventi attuali riscontriamo una sorta di filo conduttore in quanto annunciato da Maria.
L’era dell’apostasia che affligge la Chiesa è destinata a finire e i messaggi della Vergine lasciano presagire un grande castigo per chi non si convertirà ma al tempo stesso annunciano il trionfo del Cuore Immacolato e la restaurazione della Chiesa.
La domanda alla quale occorre rispondere per comprendere la tormentata epoca che stiamo vivendo non è tanto quella del dove siamo, ma del quando siamo.
La storia della Chiesa ha cambiato la storia del mondo e le sue fasi hanno scandito e influenzato inevitabilmente anche gli eventi terreni.
A differenza di ciò che credono i materialisti storici, non sono i rapporti di forza economici a influenzare il corso degli eventi ma la mente divina che governa e indirizza la storia stessa.
Se si adotta tale punto di vista, gli eventi allora assumono senso. La storia non appare come un disordinato fiume di caos di eventi e di causalità senza relazione tra loro ma come un disegno che vede scontrarsi le forze dell’oscurità con quelle della luce fino poi al definitivo trionfo di quest’ultime.
Se si guarda a questo proposito alla spiegazione offerta da monsignor Richard Williamson sulle sette età della Chiesa di cui parlava il beato tedesco Bartolomeo Holzhauser si comprende che l’umanità adesso si trova nella quinta età, quella nella quale si è manifestata una progressiva decadenza dei valori e della morale cristiana fino poi ad arrivare ad un’era successiva nella quale c’è la restaurazione della Fede annunciata dalle profezie.
Sulla carta sembrerebbe tutto procedere in tale direzione soprattutto se si considera l’inarrestabile decadimento del mondialismo e delle sue istituzioni.
A mancare all’appello per chiudere il cerchio sembra essere il pezzo più importante di tutti. E il pezzo più importante di tutti è la Chiesa Cattolica che si trova ad affrontare il suo calvario da molti, e forse troppi, decenni.
Bergoglio forse è consapevole che stavolta ad essere vicina a chiudersi è la sua finestra di opportunità.
La sua salute sembra sempre più precaria e ricoveri ospedalieri sempre più frequenti. Ancora oggi sussiste un alone di mistero intorno ai malori di Francesco seguiti da inspiegabili e rapidissime guarigioni come non avviene nemmeno per persone ben più giovani e in migliore salute del pontefice.
I misteri sulle prodigiose guarigioni di Bergoglio però non cambiano il contesto attuale di questo pontificato.
Non sembra esserci molto più tempo a disposizione per la massoneria ecclesiastica e il primo a saperlo sembra essere proprio il papa gesuita.
Da qui si spiegherebbe il sinodo nel quale vengono sfornate a raffica posizione blasfeme e manifestamente eretiche in quello che appare un tentativo di sferrare l’assalto finale.
Il tempo è contro l’uomo che incarna lo spirito massonico e la Chiesa si avvicina ad uno dei momenti più importanti di tutta la sua bi-millenaria storia.
Se teniamo sempre presente che è lo spirito della Provvidenza a scrivere il cammino della storia sappiamo che coloro che hanno lanciato questo assalto non potranno non essere sconfitti.
E se teniamo sempre presente la promessa di Cristo che le porte dell’inferno non prevarranno sulla sua Chiesa, allora si ha la certezza che la massoneria che ha dato vita a questo diabolico piano sta per ricevere la sua sconfitta più dura, dopo quelle già subite fino ad ora.
Il tempo attuale è uno davvero importantissimo. La Chiesa e il mondo sembrano essere chiamati ad una grande prova.
E lo spirito per affrontare questo momento non può essere quello della citata promessa che Gesù fece ai suoi apostoli.
Non praevalebunt. Coloro che hanno scatenato questo assalto infernale sono destinati a perdere.
Bergoglio i suoi sodali massoni non riusciranno a distruggere la Chiesa.