Anche i positivi asintomatici frequenteranno tanto le aule che i luoghi di lavoro, con l’unica raccomandazione di indossare la mascherina
Il ministero della Salute ci ripensa e la circolare Covid per le scuole resta nel cassetto, lasciando in vigore anche per alunni e insegnati l’altra circolare dello stesso Dicastero, quella dell’agosto scorso, che di fatto è un liberi tutti, lasciando che anche i positivi asintomatici frequentino tanto le aule che i luoghi di lavoro, con l’unica raccomandazione di indossare la mascherina.
E’ bastata una lieve flessione non dei contagi ma della curva che ne segna la crescita per far decidere al ministero il cambio di linea, nonostante la convocazione nei giorni scorsi di un tavolo di lavoro con ministero dell’Istruzione e rappresentanti della scuola.
Restando in vigore la circolare dell’11 agosto resta così abrogato l’isolamento domiciliare per tutti i positivi a test diagnostico molecolare o antigienico, con le seguenti raccomandazioni: indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2), se si entra in contatto con altre persone. Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi. Applicare una corretta igiene delle mani. Evitare ambienti affollati.Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA. Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, se anziane, fragili o immunodepresse. Contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.
In sintesi ai sintomatici positivi è raccomandato restarsene a casa fino alla scomparsa dei sintomi mentre gli asintomatici potranno tranquillamente tornare in classe indossando la mascherina. Anche ai contatti stretti di un positivo non si applica alcuna misura restrittiva, ponendo però attenzione alla comparsa di sintomi come febbre, tosse, mal di gola e stanchezza. In tal caso la raccomandazione è quella di evitare il contatto con donne in gravidanza, fragili e immunodepressi. Escluse le prime resta da capire come fare a sapere chi in classe è in condizioni di particolare pericolo in caso di contagio da Covid, salvo voler violare le più elementari regole della privacy.
Sarà anche per questo, ma soprattutto per la paura che nuovi ed estesi focolai intralcino il normale svolgimento delle lezioni, che molti presidi hanno intanto iniziato a fare da se, emanando circolari valide per i loro Istituti, nelle quali si chiede anche ai positivi asintomatici, sia insegnanti che alunni, di restare a casa fino al test di negatività. A questo punto si pone però un altro problema, quello del certificato di malattia. I medici di famiglia, hanno già fatto sapere tramite il loro sindacato di categoria, la Fimmg, di non poter rilasciare alcuna certificazione ai positivi asintomatici, poiché in base alla circolare di agosto la loro condizione non è più in alcun modo assimilabile alla condizione di malati. Per cui se il preside ordina loro di restare a casa c’è il rischio poi di passare per assenti ingiustificati. Rischio che si corre anche nei luoghi di lavoro, dove molte aziende hanno ugualmente adottato la linea della prudenza preferendo far restare a casa anche gli asintomatici. Questo per evitare che un positivo sano ne crei poi parecchi malati e quindi assenti sul lavoro. Solo che anche in questo caso senza certificato del medico curante si rischia di non poter giustificare l’assenza, con tanto di perdita della retribuzione. Un pasticcio che sarebbe bene venisse in qualche modo risolto dai ministeri competenti di Salute, Scuola e Lavoro.
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