Marcello Pamio – 5 aprile 2023
Nel 2021 i camici bianchi hanno avuto in regalo lo Scudo Penale, cioè la non punibilità per omicidio colposo e/o lesioni personali colpose durante la fase di emergenza epidemiologica. Ora hanno licenza di uccidere anche fuori da psicominchiate varie…
Il ministro della Salute Schillaci, perfetto successore dei dementi emissari di Big Pharma (Stronzettin, Grillo e Speranza) vuole infatti depenalizzare la responsabilità medica!
La scusante risibile sarebbe la medicina difensiva: in pratica la sovra-prescrizione di esami e visite quasi sempre inutili, per non dire pericolose che farebbe spendere alla sanità pubblica qualcosa come 10 miliardi l’anno.
La medicina difensiva, chi difende? Il c…. dei medici of course.
Se infatti uno muore per un eccesso di terapie va tutto bene; se invece muore perché non ha voluto fare il napalm (chemio e/o sieri genici), allora il medico viene indagato!
Ricordo che i medici sono una delle prime tre cause di morte e invalidità nel mondo occidentale (assieme a malattie cardiovascolari e tumori). Figuratevi cosa accadrà ora che hanno carta bianca?
Pregate di stare sempre bene o studiate attentamente le 5 Leggi Biologiche!!!
Art. del Sole24ore
Il ministro della Salute Schillaci annuncia di voler depenalizzare la responsabilità medica, tranne che per il dolo, e mantenendo solo quella civile
In Italia l’errore commesso dal medico può essere sanzionato penalmente, come accade solo in altri due Paesi: Polonia e Messico. Una situazione che spinge i camici bianchi verso la cosiddetta “medicina difensiva”, ovvero l’eccesso di prescrizione di esami o prestazioni proprio per timore di incorrere in contenziosi legali. Una stortura che il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato di voler ora eliminare: «Agiremo per depenalizzare la responsabilità medica, tranne che per il dolo, e mantenendo solo quella civile».
Verso la depenalizzazione degli errori tranne se c’è dolo
La svolta è molto attesa dalla categoria ma anche necessaria per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. La medicina difensiva: cioè la sovra-prescrizione di esami e visite spesso inutili, infatti, incide sulla sanità pubblica per circa 10 miliardi l’anno, ed ha come conseguenza anche quella di ingolfare ulteriormente le già lunghe liste di attesa. Da qui la decisione del ministro Schillaci che ha già allo studio l’intervento : «Le lunghe liste di attesa nella sanità – ha spiegato in una recente intervista a Libero – sono anche dovute al fatto che vengono prescritti troppi esami inutili, c’è un eccesso di medicina difensiva. Il medico, per evitare cause e guai con la giustizia, eccede a volte negli esami da far fare. Per questo agiremo depenalizzando la responsabilità medica, tranne che per il dolo, e mantenendo solo quella civile». Inoltre, ha aggiunto, si lavora a delle linee guida «con criteri chiari su quali esami prescrivere e quando».
Il 70% delle cause su conclude con l’assoluzione del medico
Un annuncio accolto con favore dai sindacati medici. «Bene il ministro in merito alla depenalizzazione della responsabilità medica: solo in Italia, Polonia e Messico l’errore medico rischia di essere sanzionato penalmente – commenta Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed -. Si tratta di un intervento che chiediamo da tempo e che reputiamo essenziale per ridare maggiore serenità ai medici e per ridurre il ricorso alla medicina difensiva. Ora bisogna lavorare rapidamente al provvedimento». Sulla stessa linea il segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti, secondo il quale tale modifica va fatta «il prima possibile, proprio per normalizzare l’accesso alle prestazioni nella sanità pubblica». Oggi, rileva. «ogni medico può essere denunciato dal paziente che ritiene di essere stato vittima di un errore da parte del sanitario in relazione alla terapia o alla gestione del caso, ed il medico può per questo essere condannato con una sanzione penale. Un recente studio Eurispes ha però rilevato che nel solo tribunale di Roma oltre il 70% delle cause in sede penale si conclude con l’assoluzione non comportando il coinvolgimento dei medici».
In tribunale fino a 350mila cause all’anno
Accoglie con favore la proposta del ministro della Salute Schillaci anche Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed: «Bene la proposta del ministro di depenalizzare l’atto medico, conditio sine qua non per ristabilire anche il ruolo sociale del medico e del dirigente sanitario che oggi viene interessato da 350.000 cause l’anno che giacciono nei cassetti della magistratura, ed il 97% delle stesse si traduce in un niente di fatto». Ma il sindacato dei medici ospedalieri va oltre: «Occorre prevedere pene per chi denuncia senza motivo il medico». La depenalizzazione comunque, conclude Di Silverio, «è il primo imprescindibile passo per rimettere al centro delle cure il paziente ed il medico, evitando una medicina difensiva che allunga i tempi di cura».
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