Il 29 Novembre 2022 la Sardegna ha ancora una volta deciso di scendere in piazza per dire SÌ alla Libertà di Scelta. Era la notte del presidio, veglia in tante città Italiane, organizzato dal Comitato “In Cammino per la Costituzione” e promosso in tante città d’Italia tramite l’organizzazione “ITA.LI.” .
Diversi gruppi della RETE LiberESISTENZA SARDA, altri sorti recentemente nell’isola e tanti cittadini liberi hanno dato prova di unione e partecipazione in tante città della Sardegna.
L’occasione era il pronunciamento della Corte Costituzionale del 30 Novembre 2022 in tema di obbligatorietà vaccinale. La Corte si doveva pronunciare infatti, il giorno dopo, sulla costituzionalità o incostituzionalità del D.L. 44 del 2021 che impose l’obbligo vaccinale a chi lavorava in ambito sanitario. Avrebbe dovuto pronunciarsi dunque sulla conformità dell’obbligo vaccinale al dettato costituzionale e valutare dunque se è stata corretta la privazione per migliaia di dipendenti anche dello stipendio e dell’assegno alimentare. Il 30 Novembre dunque, attraverso un’udienza pubblica la Corte si doveva esprimere sulle quindici ordinanze dei tribunali del lavoro di Padova, Brescia e Catania, nonché da quelli amministrativi in più parti d’Italia tra cui il TAR della Lombardia, del Lazio e il Consiglio di Giustizia amministrativo per la Regione Sicilia.
Ricordiamo che per decenni la Corte Costituzionale è stata chiarissima in merito agli obblighi vaccinali, chiarendo che “si ritiene legittimo un obbligo vaccinale qualora gli effetti avversi correlati alla vaccinazione siano di scarsa entità”, e sono di scarsa entità quegli effetti avversi tollerabili e temporanei”; per temporanei s’intende che la persona deve guarire.
Secondo l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) a seguito della vaccinazione contro la Covid ci sono morti e invalidi permanenti; sarebbe “bastato” solo un morto per rendere illegittimo l’obbligo vaccinale.
Quella del 29 Novembre è stata una serata molto fredda e anche piovosa in diverse piazze della Sardegna. Serata/notte che ha visto però tanti cittadini liberi scendere in piazza in presidi e cortei/fiaccolate per testimoniare con la presenza la loro tenacia e determinazione.
Nelle strade sono scesi: lavoratori sospesi; persone che hanno subito multe e vessazioni fino ad esser costretti a chiudere i loro locali; persone che hanno vissuto sulla loro pelle la discrinazione nel loro posto di lavoro, come ad esempio tanti insegnanti relegati in sale professori e di fatto demansionati alla fine dello scorso anno scolastico; sanitari ieri sospesi che oggi in diversi ospedali pubblici anche sardi sono stati demansionati o obbligati a rientrare a fronte della presentazione di green pass (da tampone negativo); giovani che hanno ceduto al ricatto e dichiarato di aver avuto problematiche fisiche dopo l’inoculazione; familiari e amici di persone che hanno visto morire un proprio caro dopo l’inoculazione dopo aver visto peggiorare le loro condizioni di salute giorno per giorno; ragazzi ai quali è stata privata la possibilità di fare sport e in generale di vivere in modo spensierato la loro adolescenza; persone che ancora oggi non possono andare a visitare i propri cari nelle RSA (residenze socio assistenziali); persone che non possono stare accanto ad amici e parenti andandoli a trovare in reparto se ricoverati in ospedale.
Durante il presidio si è respirata tanta forza, coraggio e determinazione, a fronte di una grande sofferenza per un clima di apartheid voluto dallo Stato Italiano e benedetto anche dal Papa.
I primi cittadini delle città, responsabili della salute (benessere psico-fisico) dei loro abitanti erano i primi che avrebbero dovuto cogliere tale sofferenza e le preoccupazioni dei loro concittadini anche la sera del 29 Novembre, ma non ci risulta fossero presenti in nessun presidio.
Molti passanti sono stati informati del motivo per cui si era scesi ancora una volta in piazza e sono stati consegnati loro dei volantini informativi.
E’ ancora forte il desiderio di unirsi e stare insieme ed agire, con conseguenza di multe discriminazioni, la propria Libertà di Scelta. Questo principio non verrà mai messo in discussione al di là della decisione che poi ha comunicato la Corte Costituzionale.
Paradossalmente ci sentiamo di ringraziare questo Virus perché ci ha permesso: di conoscere meglio le persone che avevamo intorno; di conoscerne altre persone libere presenti in tutta la Sardegna (e non solo); di unirci e di prendere in mano con maggior determinazione la nostra vita.
Ringraziamo chiunque abbia partecipato a questa iniziativa, in generale a chi si sta impegnando per la tutela del concetto di “umanità” e chi sta collaborando a costruire un futuro più bello e colorato con i tantissimi progetti che si stanno realizzando in tutta l’isola.
Uniamoci insieme.. la RETE LiberESISTENZA SARDA è attiva da più di un anno con l’obiettivo di unire gruppi/persone che vogliono solo vivere come esseri UMANI, liberi di poter scegliere sul proprio corpo.
Per chi vuole saperne di più o unirsi: e-mail rete.liberesistenza.sarda@protonmail.com
Canale Telegram: https://t.me/RETELiberESISTENZASarda .
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