Si prevede ancora battaglia sull’obbligo vaccinale agli operatori sanitari.
Ieri è stato annunciato un Consiglio dei Ministri per domani lunedì 31 ottobre che potrebbe mettere fine all’obbligo di vaccino covid per i sanitari.
Poco fa però il consigliere del PD pugliese Fabiano Amati scrive su Facebook: “Presidente Giorgia Meloni, in Puglia l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario continuerà a esistere: c’è una legge regionale a prevederlo, per il vaccino Covid e per tutti i vaccini ordinari. E il tutto rispettando la Costituzione su cui lei ha giurato qualche giorno fa.
Ma perché mai il Governo avvalora l’idea assurda e folle di un Paese dove sono gli operatori sanitari, a cominciare dai medici, a non credere nella prova scientifica e nella loro stessa arte di curare?
Piuttosto: invito i direttori generali delle Asl a verificare l’avvenuta vaccinazione del personale sanitario per tutti i tipi di vaccini e ad applicare le multe in caso di rifiuto”.
Dice Amati: ““In Puglia non avrà alcun effetto pratico l’annunciata decisione del Governo regionale di eliminare l’obbligo alla vaccinazione Covid per gli operatori sanitari. È pienamente vigente, infatti, una legge regionale, la numero 2 del 2021, con cui fu esteso l’obbligo per le vaccinazioni ordinarie anche a quella contro il Covid. Faccio inoltre presente che le sanzioni della legge regionale sono molto più incisive di quelle contenute nella disposizione statale in via d’abrogazione. Mi spiace dover rilevare la notevole assurdità di un Paese dove ai medici bisogna imporre l’obbligo di vaccinazione, con il Governo impegnato ad abrogarlo.
L’assessorato alla salute e i direttori delle Asl s’impegnino a far rispettare gli obblighi derivanti dalla legge regionale, così da poter dire che in Puglia i medici devono essere vaccinati, come prova scientifica impone.”
Si tratta della Legge Regionale n.2 del 10 marzo 2021 “Operatori sanitari e vaccinazione anti-Coronavirus-19. Applicazione della legge regionale 19 giugno 2018, n. 27 (Disposizioni per l’esecuzione degli obblighi di vaccinazione degli operatori sanitari) e disposizioni urgenti in materia di fabbisogno di prestazioni sanitarie”.
La Legge n.27 del 2018, sull’obbligo antinfluenzale agli operatori sanitari, era già stata impugnata dal Consiglio dei Ministri del Governo giallo verde Conte I e la Corte Costituzionale con sentenza.137 del 2019 depositata il 6 giugno 2019 aveva ritenuto fondata la questione di illegittimità dell’art. 1, comma II che prevedeva: “In particolari condizioni epidemiologiche o ambientali, le direzioni sanitarie ospedaliere o territoriali, sentito il medico competente, valutano l’opportunità di prescrivere vaccinazioni normalmente non raccomandate per la generalità degli operatori”.
La legge resta invece valida nella parte in cui la Giunta regionale individua i reparti dove consentire l’accesso ai soli operatori che si siano attenuti al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente, al fine di prevenire la diffusione di patologie infettive in ambito nosocomiale.
La legge n.2 2021 aggiunge l’obbligo del vaccino covid e all’articolo 1 prevede: “Le disposizioni di sicurezza previste, dalla legge regionale 19 giugno 2018, n. 27 (Disposizioni per l’esecuzione degli obblighi di vaccinazione degli operatori sanitari) e dal regolamento regionale 25 giugno 2020, n. 10, a carico degli operatori sanitari per prevenire e controllare la trasmissione delle infezioni occupazionali e degli agenti infettivi ai pazienti, ai loro familiari, agli altri operatori e alla collettività, si applicano anche per la vaccinazione anti-Coronavirus-19, purché la pratica di prevenzione sia prescritta in forma di obbligo o raccomandazione dalla legislazione statale, ovvero contenuta in disposizioni normative statali eccezionali e d’emergenza, oppure sia prevista da atti amministrativi nazionali, comunque denominati, diretti a favorire la massima copertura vaccinale della popolazione e per questo aventi efficacia integrativa del Piano nazionale di prevenzione vaccinale”.
LEGGE REGIONE PUGLIA N.2 DEL 10 MARZO 2021
Un post deplorevole
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