Le Star della TV di quest’ultimo anno e mezzo (virologi, medici, infettivologhi, etc.) cominciano a non dormire sonni tranquilli? oppure magistrature e media cominciano ad aver paura delle conseguenze? e chi li ha sostenuti, faranno la stessa fine?
Certo è, che parecchi personaggi di questo mondo di falsari cominciano a sentirsi il fiato sul collo dal popolo, e i media di regime cominciano a dare gocce di verità per non perdere credibilità.
Art. di Il Fatto Quotidiano
Milano, il virologo Massimo Galli e altri 32 indagati: “Associazione a delinquere per il sistematico condizionamento dei concorsi”
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta e falso in atto pubblico. E’ quanto emerge dal decreto di perquisizione e sequestro eseguito in queste ore dai carabinieri del Nas a carico di 33 persone tra professori universitari, dirigenti pubblici e ricercatori. Coinvolte anche le università Cattolica del sacro cuore, di Torvergata e de La Sapienza di Roma e l’università degli Studi di Torino. Tra gli indagati importanti cariche direttive della Società italiana per le Malattie infettive e tropicali (Simit)
ll virologo milanese Massimo Galli, già primario del reparto di Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, professore ordinario presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’università Statale di Milano, nonché volto noto in tempi di pandemia e di Covid, in pensione da pochi giorni e con un libro “in cantiere”, è indagato dalla Procura di Milano per associazione a delinquere, turbativa d’asta, falso in atto pubblico. Ipotesi di reato, secondo l’accusa, per la maggior parte avvenute durante il periodo del primo lockdown del marzo 2020. È quanto emerge dal decreto di perquisizione e sequestro eseguito in queste ore dai carabinieri del Nas a carico di 33 persone, tra professori universitari, dirigenti pubblici legati alla politica, ricercatori, che coinvolge anche l’università Cattolica del sacro cuore, di Torvergata e de La Sapienza di Roma e l’università degli Studi di Torino. Tra gli indagati importanti cariche direttive della Società italiana per le Malattie infettive e tropicali (Simit) che in questo ultimo anno e mezzo ha segnato la rotta per la ricerca sul nuovo virus Sars-Cov2.
La maxi-indagine sulla nuova concorsopoli lombarda riguarda decine di bandi truccati per l’assegnazione di titoli di professore o ricercatore prevalentemente presso la Statale di Milano, l’università Bicocca e lo stesso ospedale Sacco. I destinatari del decreto firmato dalla Procura sono indagati a vario titolo per associazione, turbativa, falso. Contestato anche un episodio di corruzione a carico del professore ordinario di Medicina e chirurgia Riccardo Ghidoni che “riceveva nell’arco di alcuni mesi dall’odontoiatra Roberto Mannarino l’utilità rappresentata dall’esecuzione gratuita di lavori odontoiatrici per un valore di circa 10 mila euro”. Ghidoni, dunque, compiendo “atti contrari ai doveri di ufficio”, è risultato, secondo i pm, asservito “agli interessi personali di Mannarino, relativi alla carriera universitaria dei figli”.
Secondo il decreto firmato dalla Procura di Milano, “la situazione che emerge dall’analisi delle conversazioni intercettate è a dir poco sconcertante”. Fin dall’inizio dell’inchiesta “gran parte dei concorsi banditi sono stati oggetto di condotte di addomesticamento. Trattasi di collusioni e altri metodi di turbativa che hanno inquinato sistematicamente la regolarità delle procedure di selezione in esame, sostituendo logiche clientelari al metodo meritocratico e al principio di imparzialità, che dovrebbero orientare le scelte dell’amministrazione pubblica per espresso dettato costituzionale”.
Il libro mastro del sistema, fotografato dalle indagini dei pm Carlo Scalas e Luigi Furno, prevede varie strade per giungere allo scopo: la composizione “eterodiretta” della commissione giudicatrice, i criteri di valutazione cuciti sul candidato da favorire, candidato che in alcuni casi partecipa alla stesura dei criteri. Oppure scoraggiando i candidati più meritevoli a non partecipare con “minacce velate o con promesse di future utilità”, e ancora incoraggiando i candidati a partecipare con la promessa poi di ritirare la candidatura. Le indagini, prosegue la Procura, “hanno consentito di delineare un grave quadro indiziario in ordine al sistematico condizionamento delle procedure per l’assegnazione dei titoli di ricercatore e di professore (ordinario e associato) all’interno della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università degli Studi di Milano”. Tra i metodi più utilizzati è risultata la predisposizione del cosiddetto “medaglione”, e cioè la tipologia di impegno scientifico richiesta dal bando, da calibrare sul profilo del candidato da favorire. L’inchiesta nasce in seguito a un esposto-querela presentato alla questura di Pavia il 26 aprile 2018 nel quale si denuncia “un sistema di mercanteggiamento” per le iscrizioni al corso della facoltà di medicina e odontoiatria dell’Università Statale di Milano.
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