Intanto che il 14 maggio u.s. un rarissimo tornado devastava Wuhan a 3.401,80 km nord dell’equatore e a oltre 700 Km dalla costa (Calcolatore di distanza) sovvertendo gli insegnamenti del compianto Bernacca e insinuando dubbi sulle cause naturali dell’evento, molte novità sono giunte alla ribalta.
Annullato il World Economic Forum 2021 di Davos. Il prossimo incontro annuale del forum sarà nella prima metà del prossimo anno, con la data finale e il luogo da stabilire, hanno riferito gli organizzatori (MVO).
Bill Gates: «Il Covid sarà sconfitto solo nel 2022 (Qui Finanza)». «Se va bene entro giugno» – ha aggiunto. Che tradotto nei termini programmatici del Grande Reset significa che i tempi, per realizzare i loro obiettivi, si stanno allungando oltre il previsto, grazie soprattutto a quanti, per deontologia, per salvaguardia dei diritti acquisiti o anche solo per amore della Verità, oppongono una strenua resistenza ribattendo punto su punto.
È quanto hanno dimostrato, per esempio, i ricercatori: Piero Olliaro, 1) Els Torreele 2) e Michel Vaillant 3) ribaltando, con il loro studio pubblicato su The Lancet, efficacia ed efficienza dei vaccini: Pfizer-BioNTech, Moderna-NIH, Gamaleya (Sputnik V), Johnson & Johnson e AstraZeneca-Oxford. Il fattore ARR (Absolute Risk Reduction), infatti, ovvero la reale misura dell’efficacia dei vaccini (cioè la riduzione assoluta del rischio di ammalarsi di Covid-19) sarebbe la seguente: 0,9% per Pfizer–BioNTech, 1% per Gamaleya, 1,4% per Moderna–NIH, 1,8% per Johnson & Johnson e l’1,9% per AstraZeneca–Oxford. Concludendo che: «Gli studi di fase tre non coordinati non soddisfano i requisiti di salute pubblica». In parole povere, riducendo anche la percentuale ottimistica di Peter Doshi che a gennaio la fissava tra il 19% e il 29%, i vaccini non servono a nulla contro il virus.
Guadagnando tempo sui programmi malvagi, si possono scoprire molte più cose.
Un’altra scoperta molto importante giunge da ricercatori e collaboratori del Salk Institute, il cui studio pubblicato su Circulation Research il 30 aprile u.s. è stato sostenuto dal National Institutes of Health, dalla National Natural Science Foundation of China, dal Shaanxi Natural Science Fund, dal National Key Research and Development Program, dal First Affiliated Hospital dell’Università di Xi’an Jiaotong e dall’Università di Xi’an Jiaotong.
Lo studio mostra anche in modo conclusivo che COVID-19 è una malattia vascolare, dimostrando esattamente come il virus SARS-CoV-2 danneggi e attacchi il sistema vascolare a livello cellulare «Molti la considerano una malattia respiratoria, ma in realtà è una malattia vascolare» – ha affermato il professore Uri Manor, co-autore senior dello studio.
Sebbene i risultati stessi non siano del tutto una sorpresa, il documento fornisce per la prima volta una chiara conferma e una spiegazione dettagliata del meccanismo attraverso il quale la proteina Spike (presente anche in tutti i cosiddetti vaccini) danneggia le cellule vascolari. C’è stato un crescente consenso sul fatto che SARS-CoV-2 influenzi il sistema vascolare, ma non è stato compreso esattamente come abbia fatto. Allo stesso modo, gli scienziati che studiano altri coronavirus sospettano da tempo che la proteina Spike abbia contribuito a danneggiare le cellule endoteliali vascolari, ma questa è la prima volta che il processo è stato documentato.
Se da una parte ci sono scienziati che cercano di risolvere l’arcano “Covid (19?)”, per contro ci sono altri che giocherellano con le proteine delle cellule nervose per controllare la ritmicità circadiana (per esempio: Ali D. Güler presso l’Università della Virginia a Charlottesville), sintetizzando la proteina “Magneto” che può controllare a distanza l’attivazione dei neuroni nel profondo del cervello e anche controllare comportamenti complessi (The Guardian). Altri ancora, da tempo (2014), sono impegnati nell’uso di nanoparticelle di ossido di ferro superparamagnetiche (SPION) per fornire geni tramite magnetofection, onde migliorare l’efficienza della consegna genica dei vaccini sia in vitro sia in vivo (PubMed). 4) In ogni caso, materiali avanzati basati sulla nanotecnologia non riguardano solo i vaccini, sono anche alla base di diverse tecnologie a partire da maschere e dispositivi di protezione individuale fino a strumenti diagnostici specifici (Springer).
Non stupisce, quindi, il recente allarmismo scaturito dall’applicazione di magneti che restano attaccati ai punti d’iniezione dei vaccini, così come nelle parti corrispondenti ai linfonodi. Allo stesso modo, non stupisce che tra le centinaia di migliaia di segnalazioni avverse, più o meno gravi compresi i decessi, si aggiungano continuamente nuovi effetti collaterali, come: la cecità (ne abbiamo già parlato qui); gonfiori sul viso e miocarditi (Il Giornale.it), che l’Agenzia europea del farmaco Ema (Prac) starebbe valutando, secondo l’articolo, chiedendo ai produttori di vaccini «di fornire ulteriori dati dettagliati, inclusa un’analisi di tutti i casi segnalati, nell’ambito del prossimo rapporto di sicurezza»… non si parla di bloccare i vaccini in attesa di fare maggiore chiarezza, anzi, «secondo il Comitato, dovrebbe restare invariato “il rapporto rischi-benefici del vaccino”». Ciò che, nell’articolo di cui sopra, definivamo estremo, sta prendendo forma: “finché se ne ammazza fino al 49% il rapporto rischi e benefici regge”…
Questo, purtroppo accade solo nel vecchio continente, dove ogni Stato fa a gara a chi ne vaccina di più, attraverso l’illecita obbligatorietà e restrizioni assurde e illegali. Possono farlo perché la maggioranza del popolo cacasotto glielo permette! Ma c’è sempre una minoranza, non di poco conto, che sta insaponando la corda… è solo questione di tempo. Poco tempo! In America, invece, dove hanno l’abitudine di documentarsi in modo approfondito, la maggior parte dei militari e il 40-50% dei dipendenti del CDC e dell’FDA non vogliono vaccinarsi. L’ha confermato lo stesso Fauci e anche il dottor Peter Marks, funzionario della FDA, durante un’audizione della Commissione per la salute, l’istruzione, il lavoro e le pensioni del Senato che si è tenuta martedì 11 maggio (Red Voice Media).
Piccoli passi, ma sempre più vicini al traguardo. In tutto ciò brilla la sentenza dell’Alta Corte neozelandese che «afferma che l’accesso al vaccino [in questo caso Pfizer-BioNTech] era illegale e in violazione del Medicines Act in quanto ancora sperimentale (MVO).
Piccoli passi appunto, ma significativi. Pare che il tribunale dell’Aia abbia accolto la denuncia presentata il 5 marzo per «violazione del codice di Norimberga da parte del governo di Israele e di altre parti». Anche qui coinvolto il vaccino Pfizer-BioNTech. L’ha riportato Angelo Giorgianni su MVO il 15 marzo.
… solo da noi, purtroppo, continuano ancora a regnare le tenebre…
23 maggio 2021
Redazione di Extrapedia
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