Travolti dalla presunzione di essere la specie più intelligente del pianeta pretendiamo di adeguare anche la Vita alle nostre necessità.
Necessità che dipendono dagli interessi dell’economia, dal pil, dallo spread, dall’indice mib… e che si impongono sull’ascolto di noi stessi trasformandoci in automi: privi di una propria volontà e di un proprio sentire.
È così che l’unica specie creata da Dio a sua immagine e somiglianza si lascia plasmare dai flussi di mercato da cui dipende per la propria sopravvivenza.
A ben guardare non sembra una scelta felice.
Tuttavia è quello che succede in tutti i paesi occidentali.
Coltiviamo un’arbitraria superiorità rispetto a ogni altra specie vivente e, occupati a inseguire il successo indispensabile per sentirci parte della nostra civiltà, non ci fermiamo mai ad osservare le culture, i comportamenti e gli stili di vita che appartengono agli animali.
Facciamo le spallucce e andiamo avanti impettiti.
Perché, si sa: le bestie sono poco intelligenti e non hanno proprio nulla da insegnarci!
Ignoriamo che la Vita possiede una profonda saggezza.
Un sapere che le altre specie riconoscono d’istinto e che noi sottovalutiamo, forti del diritto auto conferito all’utilizzo e alla distruzione di ciò che abbiamo intorno.
Trascuriamo l’ascolto partecipe e attento che rende gli animali capaci di uniformarsi alle esigenze dell’ecosistema.
Le bestie possiedono una sapienza ignota agli esseri umani.
Comprendono che la Vita rivela i suoi segreti a chi è in grado di riconoscerne il valore.
E possiedono una salute mentale che per noi non esiste più.
Vivono nel presente.
Lasciano che l’esistenza compia il suo percorso di momento in momento.
Senza ostacolarlo.
Hanno fiducia in ciò che accade.
Sanno che ogni esperienza evolve in un cammino di conoscenza che trascende la volontà del singolo e proclama l’immensità del creato.
Conoscono il valore del silenzio.
Noi esseri umani, invece, facciamo molte ricerche e scriviamo tanti libri.
Libri sull’illuminazione, sulla conoscenza e sulla salute mentale.
Testi scientifici e filosofici che proclamano l’importanza di vivere nel presente: senza correre avanti e indietro con la mente rincorrendo il passato e il futuro senza mai assaporare ciò che succede ADESSO.
Scritti che spiegano come la Vita sia ciò che accade in questo esatto momento e l’unica esperienza importante sia lasciarsene attraversare con consapevolezza, ascoltando il potere del proprio respiro, senza inseguire la girandola dei pensieri che annebbia la comprensione e annichilisce la saggezza nascosta nelle profondità dell’esistenza.
Dentro ognuno di noi, esiste un sapere fatto di sensazioni e percezioni legate al corpo, alla natura e al momento.
È il sapere del presente.
L’unica vera realtà.
Immediata e da vivere.
Come spiegano i saggi e gli scienziati: non importa l’azione.
Importa la presenza che accompagna ogni piccolo gesto.
Sedere in silenzio sulla riva del mare, camminare tra le vie del centro, lavare i piatti, bere una tazza di the… qualsiasi cosa ha la stessa importanza e richiede la stessa profonda attenzione.
Ogni istante è un valore.
Non per ciò che si fa ma per come si è mentre lo si fa.
Per come lo si fa.
Gli animali lo sanno e vivono intensamente nel presente.
Noi, però, li giudichiamo sciocchi.
Poi spendiamo i nostri soldi e il nostro tempo per imparare a vivere… senza impazzire.
Senza lasciarci trascinare dal pensiero, dalle parole, dalla paura e dalla confusione.
Non sappiamo cosa vuol dire accogliere ogni attimo con consapevolezza, totalmente centrati sul momento.
Proprio come fanno loro.
Come le bestie sanno fare da sempre.
Gli animali possiedono una conoscenza intima di se stessi e della natura, ammirano la Vita e ne rispettano la volontà.
Senza opporsi.
Affrontano ogni cosa con umiltà, devozione e dignità.
Avremmo molto da imparare osservando il loro modo di stare al mondo.
Apprezzando l’autenticità dei loro comportamenti.
E provando a sperimentare la sincerità con cui si relazionano gli uni con gli altri.
Avremmo bisogno di una cultura nuova: fatta di ascolto, di comprensione e di condivisione.
Non si può eliminare la violenza che caratterizza la nostra civiltà se prima non si rimuove l’arroganza dai nostri gesti quotidiani.
Il razzismo si annida nelle piccole cose di ogni giorno, nel disprezzo invisibile con cui guardiamo la Vita.
Incapaci di riconoscerne le profondità.