Questa notizia è nascosta e censurata più volte dai media, ma è bene che tutti ne siano al corrente.
TAMPONI: VERSO L’EPILOGO DI INUTILIZZABILITA’
Il giorno 24 marzo verrà discusso, avanti il tribunale di Roma, il ricorso di urgenza per il riconoscimento dell’ erroneità dei dati scaturenti dai test PCR. L’atto redatto con l’apporto di molti medici, ha l’intento di far dichiarare che anche qualora sia accertata la positività al detto test, il dato non possa essere ritenuto attendibile sia perché non sorretto da diagnosi medica sia, soprattutto, perché gli alti cicli di sviluppo in laboratorio ne pregiudicano totalmente il fondamento scientifico.
Nella causa in corso abbiamo prodotto tabelle e referti dai quali si ricava che i cicli di sviluppo dei test utilizzati dai laboratori italiani sono tarati ad oltre 35, addirittura un referto di un laboratorio dell’Emilia Romagna attesta che in quella regione i test si sviluppino a 40 cicli.
Varrà rammentare che sopra la soglia dei 25 cicli il margine di errore è talmente elevato da pregiudicare ogni credibilità. I falsi positivi, dovuti agli errori fino ad ora commessi negli sviluppi dei test di laboratorio,
sono percentualmente elevatissimi probabilmente oltre l’80%.
Se si eliminano dai conteggi dei casi confermati di COVID-19 l’80% di quelli quotidianamente prospettati in maniera allarmistica, e tale operazione si compie ex tunc, vale a dire dal marzo 2020, cade de plano tutta la narrativa che ha sostenuto e sostiene la legislazione di emergenza.
Gli effetti sarebbero devastanti per il governo per le regioni che lo hanno utilizzato ed estremamente benefici per tutti i cittadini italiani.
Cadrebbe tutta la divisione dell’ Italia a colori, cadrebbe l’obbligo imposto a milioni di lavoratori di sottoporsi ad un test palesemente marginale per l’effettiva diagnosi di positività al covid 19.
Finirebbe anche il vergognoso business molto più lucroso per entità addirittura di quello dei vaccini.
Un tampone ha un costo da 70 a 120 €, viene reiterato spesso su un unico soggetto più di una volta, viene fatto a tappeto su pressoché tutta la popolazione perché obbligatorio per poter accedere ai principali servizi primo tra tutti quello sanitario.
Il risultato è a portata di mano e deve essere assolutamente raggiunto.
Le recenti prese di posizione di dicembre 2020 e di gennaio 2021 dell’OMS sono conclusive nel senso di confermare pienamente la nostra tesi.
Nel ricorso abbiamo contestato all’Istituto superiore di sanità, al governo e al ministro della sanità di non essersi adeguati all’indirizzo dettato dalla massima autorità sanitaria mondiale attuando un comportamento di inaudita illegittimità finalizzato a mantenere in essere un grave travisamento dei fatti.
L’India ha dichiarato la cessazione dell’emergenza proprio alla luce del ricalcolo corretto dei positivi effettuato dopo l’intervento dell’OMS.
È importante che vi sia una partecipazione corale a questa causa nella quale si può intervenire da qui al 24 marzo.
Per informazioni scrivere a popolo.governo@gmail.com
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