Tempi duri per il Conte, chi sbaglia paga e come abbiamo sempre detto, il Conto per il Conte sarà salatissimo. Non importa chi sono i burattinai, anche i nazisti uccidevano le persone eseguendo ordini. Le accuse da tutti i fronti sono gravissime, si passa dalla responsabilità del fallimento di centinaia di migliaia di imprese, alla perdita di milioni di posti di lavoro, al tentato genocidio di massa, alla violazione dei diritti Umani. Nei mesi scorsi abbiamo pubblicato tutte le querele e denunce da parte di avvocati, magistrati, medici e cittadini nei confronti del Conte, ora è arrivato il momento di pagare il conto.
Art. del ilgiornale.it
Una tempesta giudiziaria sarebbe pronta ad abbattersi sull’ex premier
Secondo quanto riferito da “La Verità”, tra i grillini sarebbe emerso che Giuseppi”ha paura”. Un timore motivato da quelle che potranno essere le ripercussioni a livello giudiziario del suo operato in tempi di pandemia e di imposizione di regole tramite Dpcm che hanno di fatto esautorato il parlamento dalle proprie funzioni costituzionali. La nota”dittatura dei Dpcm”, spesso e volentieri emanati in piena notte, starebbe per presentare il proprio conto al sedicente avvocato del popolo, o per lo meno questa è la sensazione che va per la maggiore tra i giuristi.
Tanti gli esposti e le denunce, e nessun ruolo istituzionale che possa più far da scudo al Giuseppi nazionale. Come spiega il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, all’orizzonte dell’ex presidente del Consiglio si addensano nubi cariche di cause civili e fascicoli aperti, il più insidioso dei quali sarebbe quello su cui indaga la procura della Repubblica di Roma.
Dal punto di vista giuridico c’è già un importante precedente, datato dicembre 2020: incaricato di pronunciarsi circa lo sfratto di un negoziante per morosità, un giudice romano ha sentenziato che i Dpcm sono”viziati da violazioni per difetto di motivazione e da molteplici profili di illegittimità”, pertanto risultano “caducabili”. E questo per il fatto che i decreti presidenziali, di”natura amministrativa” e non certo “normativa”, sarebbero stati da annullare. In sintesi, dato che i Dpcm “hanno imposto una rinnovazione della limitazione dei diritti di libertà” era d’uopo “un ulteriore passaggio in parlamento”.
L’attacco a Conte arriva comunque da più parti. Il presidente emerito della Corte costituzionale Antonio Baldassarre aveva esplicitamente parlato di atti “contro la Costituzione”, il giudice emerito della Consulta Sabino Cassese aveva bollato come “fuori legge” il primo decreto firmato da Giuseppi. L’allora presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia spiegò che la Carta “non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali”, ma prevede solo una “leale collaborazione” tra le istituzioni. Messaggio con un chiaro, anche se non direttamente citato, destinatario, anche se la diretta interessata smentì con forza tale ipotesi. Giuseppi starebbe puntando agli Esteri come Di Maio, anche se, vista la sua particolare situazione, le priorità e le preoccupazioni dovrebbero essere ben altre.
Fonte: ilgiornale.it
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