In fondo all’articolo: I primi arresti per frode postale nelle elezioni USA a cura di Roberto Mazzoni ( giornalista italiano che vive in Florida)
Il team legale del Presidente Donald Trump tira fuori l’asso. Presentato al Senato in Georgia il video choc che conferma i brogli. Secondo i beninformati la testa di Biden cadrà alla vigilia di Natale e i media italiani bucano la notizia
Vedere per credere. Trump sembra votarsi a San Tommaso, il santo che voleva toccare con mano. Le prove di frodi elettorali che hanno favorito Biden nella corsa verso la Casa Bianca non sono più soltanto illazioni “censurabili” e censurate di Donald Trump. Sono immagini. Immagini a circuito chiuso che dimostrano persone all’interno di un seggio che trafficano con migliaia di schede nascoste all’interno di valigie modello trolley, opportunamente nascoste sotto dei tavoli.
Il contenuto sconcertante di questi video a circuito chiuso è stato dibattuto durante l’udienza del 4 dicembre. A produrle, davanti alla Commissione del Senato degli USA in Georgia, è stato il team dei legali del partito repubblicano, il GOP, di Donald Trump, guidato da Rudy Giuliani, avvocato e già sindaco repubblicano della Grande Mela dal 1994 al 2001. Secondo il racconto in commissione dei legali, in questo sensazionale video completamente ignorato dalla stampa italiana, si vedono persone che approfittano dell’assenza di testimoni nelle urne, per prelevare tre valigie contenenti schede truccate e riporle nelle macchine di conteggio elettronico.
Adesso per Biden si mette davvero male. E pensare che il presidente Trump era stato addirittura censurato nelle sue denunce dai media e dai colossi social. Secondo voci ormai sempre più insistenti, Joe Biden non sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti. Perché le voci che arrivano da ambienti repubblicani negli Stati Uniti, dicono che adesso potrebbero essere i parlamenti dei 50 stati USA a decidere le sorti del prossimo Presidente degli Stati Uniti.
E tenendo conto che Donald Trump ha la maggioranza nei parlamenti locali si fa fortissima la possibilità che Biden possa svegliarsi dal sogno di essere diventato Presidente prima della vigilia di Natale. Per qualcuno la fatidica data è il 14 dicembre, giorno in cui Biden potrebbe non essere confermato Presidente degli Stati Uniti.
Notizie come queste, che in America stanno creando scalpore, sono state ignorate in Italia. Un oblio d’informazione che ci dà la misura dello stato di salute del nostro sistema mediatico. Il 2 novembre, ad esempio, l’ex colonnello USA, Phil Waldron, sotto giuramento in Arizona, ha testimoniato davanti a un giudice la presenza dell’Italia tra i paesi le cui elezioni sarebberso state viziate e truccate dai sistemi di conteggio elettronico Dominion, la società fondata tra gli altri dall’ex presidente del Venezuela Hugo Chavez. Anche quella notizia è stata completamente bucata dai media italiani.
Adesso sono sempre di più i membri del Congresso americano che stanno dichiarando di essere pronti a non confermare i Grandi elettori di Biden, a causa degli esiti delle ultime udienze, che stanno facendo emergere elementi probatori preoccupanti. Dopo l’audizione tenutasi nello Stato della Georgia poche ore fa, Eric Trump, figlio del Presidente Donald, ha pubblicato su Twitter un frame del video mostrato in audizionestanotte in Georgia (L’Unico ve lo propone qui sotto) delle tre persone che hanno estratto da sotto ai tavoli le valigie piene di schede già votate, immettendole nel conteggio di quelle presenti nelle urne.
“In quel momento, a quell’ora – riporta il documento pubblicato da Eric Trump – si è registrato un picco di oltre 225 mila schede per Biden, un picco improvviso, che ha letteralmente stravolto la normale curva del conteggio“. Sul caso delle immagini video inequivocabili, interviene anche Sidney Powell, avvocato ed ex procuratore federale degli Usa, che non fa parte del team legale del presidente Trump, ma sta intentando comunque una causa contro le frodi elettorali.
Ed ha citato in giudizio i funzionari in Arizona, dichiarando che il software di Dominion avrebbe creato grandi rischi alla sicurezza nazionalecollegandosi a internet, nonché anomalie statistiche per quel che concerne i risultati delle elezioni presidenziali di novembre.
“I molteplici schemi e artifici messi in atto dagli imputati e dai loro collaboratori per frodare hanno portato al conteggio illegale, o alla fabbricazione, di centinaia di migliaia di schede elettorali illegali, inammissibili, duplicate o puramente fittizie nello Stato dell’Arizona, che collettivamente si sommano a multipli del presunto piombo di Biden nello Stato di 10.457 voti“, si legge nella denuncia della Powell, che cita circa 412.000 voti illegali soltanto nello Stato dell’Arizona. Sidney Powell ha chiesto alla corte federale di annullare i risultati che in Arizona hanno dato Biden 10.457 voti – pari allo 0,3% – sopra al risultato raggiunto da Donald Trump.
La denuncia di 53 pagine dice che il software di Dominion Voting Systems è stato in grado di connettersi a internet, in violazione delle leggi elettorali. Cosi come pure ha confermato l’esperto informatico, il colonnello in pensione, Phil Waldron, sotto giuramento.
Fonte: lunico.eu
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