Erano coinvolti nell’operazione Artemisa
La procura di Trapani ha chiesto il rinvio a giudizio per 19 persone coinvolte nell’operazione “Artemisa”, l’inchiesta della Procura di Trapani (procuratore aggiunto Maurizio Agnello, sostituti procuratori Francesca Urbani, Sara Morri e Andrea Tarondo) su una loggia massonica coperta che, tra il 2015 e il 2019, avrebbe orientato la vita politica a Castelvetrano, paese natale del latitante di mafia Matteo Messina Denaro.
Le indagini svelarono anche che attraverso l’ottenimento di false pensioni concesse dall’Inps, otteneva il supporto elettorale in occasione delle tornate elettorali.
Tra i soggetti per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio anche l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, accusato di essere stato “socio promotore occulto della loggia”.
Il politico – già componente della commissione Antimafia nell’ultima legislatura dell’Ars – da luglio scorso è tornato ai domiciliari. I diciannove – accusati a vario titolo di corruzione, induzione indebita, concussione, traffico di influenza illecita, truffa, falso, rivelazione segreti di ufficio e violazione della Legge Anselmi – dovranno comparire il prossimo 20 novembre davanti al gup Samuele Corso che valuterà la proposta dei pm. I legali dei principali imputati inoltre preannunciano che, in caso di rinvio a giudizio, sceglieranno di essere giudicati con il rito ordinario.
Tra i 27 arrestati dell’operazione Artemisa vi era anche l’ex sindaco della cittadina, Felice Errante, e l’allora candidato alla carica di primo cittadino. Nel blitz furono coinvolti anche i poliziotti Salvatore Passanante, all’epoca in servizio al commissariato di Castelvetrano, Salvatore Giacobbe, impiegato all’interno della questura di Palermo e Salvatore Virgilio, applicato alla Direzione Investigativa Antimafia (Dia) di Trapani.
Gli arresti furono eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Trapani a poche settimane dalle elezioni amministrative di Castelvetrano dell’11 maggio.
Secondo le indagini dei carabinieri “Lo Sciuto e i suoi sodali, dopo aver governato tramite il sindaco Felice Errante ed il vice sindaco Chiofalo dal 2012 al 2017, raggiungevano un accordo con l’ex rivale politico Luciano Perricone, finalizzato – si legge negli atti – alla elezione del predetto alla carica di sindaco in occasione delle elezioni del 2017 (non tenutesi in considerazione del sopravvenuto commissariamento del Comune)”. Per farlo avrebbero messo su una loggia massonica occulta, che avrebbe operato al di fuori del tradizionale circuito delle logge legittimamente riconosciute.
L’elenco degli indagati che comparirà davanti al gup di Trapani è composto da Paolo Genco, Giovanni Lo Sciuto, Gaspare Magro, Felice Errante jr, Vincenzo Barone, Giuseppe Angileri, Maria Luisa Mortillaro, Isidoro Calcara, Salvatore Passanante, Salvatore Virgilio, Vincenzo Giammarinaro, Salvatore Giacobbe, Rosario Orlando, Francesco Messina Denaro, Gaetano Bacchi, Tommaso Geraci, Vincenzo Chiofalo, Giuseppe Berlino e Luciano Perricone.
Fonte: antimafiaduemila.com
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