Zona rossa a Treviglio: anziano legge il giornale in piazza, multa da 400 euro
I controlli della polizia locale: una vigilessa si è finta cliente di estetista che doveva essere chiuso, scattata la maxi sanzione
Il soggetto si attardava sulla panchina per leggere il giornale». Recita così la contestazione del verbale elevato dalla Polizia locale di Treviglio a un pensionato nella centralissima piazza Manara davanti al municipio. Se il lockdown nella città della Bassa è partito in modo tranquillo non sono mancati i controlli delle forze dell’ordine. Rispetto al blocco primaverile, ieri mattina era difficile notare la differenza con una giornata normale. Il traffico sulle strade non mancava, c’erano numerosi cantieri aperti e persone a spasso in centro. Forse anche più del solito proprio per la mancanza di bar e locali, aperti solamente per asporto e consegne. Un fermento che si è placato nel pomeriggio, quando la città si è svuotata, proprio come in aprile. Al clima rilassato senza controllo sociale all’insegna dello «stai a casa» hanno fatto da contraltare le verifiche puntuali delle forze dell’ordine. Nel centro la pattuglia dei carabinieri si è fermata più volte intimando alle persone di non assembrarsi. I militari hanno avviato controlli anche sui bar automatici h24 dove si verificano assembramenti. Otto le contravvenzioni da 400 euro elevate dalla Polizia locale per violazione dei limiti posti dal Dcpm. A farne le spese anche Pino Colla, fotografo in pensione che ieri mattina si è fermato a leggere il giornale sulla panchina davanti alla basilica. «Abito in centro storico — racconta —- e sono andato in piazza Manara, saranno 300 metri da casa. Dovevo comprare delle medicine ma c’era una lunga coda fuori dal punto vendita. Prima ero passato in edicola e così nell’attesa, ho 81 anni, mi sono seduto e ho sfogliato il quotidiano. I vigili non hanno voluto sentire ragione e mi hanno multato».
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A ricevere una contravvenzione da 400 euro anche un quattordicenne a spasso con alcuni amici. Il gruppetto aveva le mascherine abbassate e appena gli agenti lo hanno fatto notare la maggior parte dei ragazzini l’ha alzata. Uno di loro però proprio non la portava e ha iniziato a contestare gli agenti sostenendo che la mascherina sia inutile. A quel punto la multa è stata inevitabile. Un verbale è stato elevato anche a un’estetista che nonostante il divieto riceveva le clienti. Sulla porta del negozio c’era il cartello «chiuso» ma la porta era aperta. Un fatto che è stato segnalato al comando della Polizia locale. Una vigilessa ha chiamato per prendere appuntamento e poi si è presentata in borghese. Quando l’estetista l’ha fatta accomodare è scattata la multa.
Fonte solo dell’articolo: bergamo.corriere.it
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