Quando una persona è pervicace è capace perfino di scavalcare un intero organo politico come il parlamento. Il quotidino “La Verità” riferisce che durante l’incontro in videoconferenza, presieduto dal premier Boris Jhonson e che ha visto la partecipazione di 35 capi di Stato e di governo, Giuseppe Conte ha informato che l’Italia avrebbe contribuito con un sostegno maggiore rispetto a quanto dichiarato precedentemente, raggiungendo la modica cifra di 287,5 milioni di euro degli italiani, per sostenere Bill Gates e la sua fondazione Gavi alliance.
Nulla di strano se non fosse che il premier con i soldi degli italiani in mano, ha letteralmente scavalcato l’aula suscitando offese e malcontenti, tra cui quelli di Claudio Borghi e Federico D’Incà.
La Verità aveva rivelato che nel decreto rilancio erano già stati inseriti “un finanziamento di oltre 150 milioni, in 5 rate da 30 milioni, dal 2026 al 2030, all’ Iffim, Interntional finance facility for immunisation; e un finanziamento di 5 milioni, per quest’anno, da indirizzare alla Coalition for epideminc preparedness innovations”. Entrambe le strutture sono legate a Bill Gates, in particolare l’Iffim raccoglie le risosrse finzanziarie per destinarle e Gavi alliance, l’Alleanza mondiale per vaccini e immunizzazione, lanciata nel 1999 dalla Fondazione Bill e Melinda Gates.
Giuseppe Conte ha deciso di non aspettare l’esisto dell’esame del decreto rilancio e ha dichiarato: “L’Italia aggiungerà un contributo di 120 milioni per i prossimi 5 anni, quindi un aumento del 20%. In secondo luogo continueremo a contribuire all’impegno Iffim fino al 2030 con una nuova aggiunta di 150 milioni, per un totale di 287,5 milioni di euro”.
Insomma, il presidente ‘non ha badato a spese e a parlamentari’. Così Federcico D’Incà interviene dicendo: “Come si permette il presidente di dare per scontato l’esito dell’esame del decreto rilancio che contiene questi soldi? Sa che ci sono centinaia di emendamenti che hanno come copertura proprio questa voce? Ancora offese al parlamento?”
Ancora offese agli italiani, che al 5 giugno si ritrovano con una economia in ginocchio, costretti a chiudere pezzo per pezzo le imprese perchè il governo, che ‘combina’ episodi come questi, è incapace di far ripartire l’Italia.
Fonte: Il paragone
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